Il commercio online tradisce il figlio del boss

Il commercio online tradisce il figlio del boss

Acquistati in rete 26.000 semi di marijuana.

Anche la ‘ndrangheta ha scoperto la facilità del commercio in rete. Ma questo passo falso ha tradito il clan dei Mancuso. È questa la sintesi della genesi dell’operazione portata a termine dagli uomini della Polizia di Stato di Vibo Valentia, agli ordini del Questore Andrea Grasso.

Emanuele Mancuso e altre 19 persone sono state arrestate per associazione a delinquere e traffico di sostanze stupefacenti. L’acquisto illegale è stato di 26.000 semi di marijuana che il clan ha seminato nelle piantagioni di Joppolo, Nicotera e Capistrano, nel Vibonese, e di proprietà della famiglia. Il raccolto avrebbe fruttato circa 20 milioni di Euro.

L’inclinazione tecnologica del clan Mancuso è confermata dal sistema di controllo approntato, ed eseguito attraverso l’uso di droni. La manodopera sarebbe stata fornita da extra-comunitari.

Emanuele Mancuso, figlio del boss Pantaleone (detto l’Ingegnere), avrebbe deciso di collaborare con la Giustizia fornendo le indicazioni per l’identificazione dei terreni, posti sotto sequestro. Questa scelta apre una prima breccia nel fronte finora compatto della potente famiglia calabrese. E potrebbe aprire scenari interessanti nel panorama ‘ndranghetista.

 

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